This is a new beginning for me. I have been working for the entire of my photographic life with traditional silver gelatine photo papers so far, and now I’m beginning printing my new project’s photos on self-made salted papers. Salted paper is one of the truly first means to make an image chemically stable on a sheet of paper. It’s based on the reaction of sodium chloride with silver nitrate to get a silver halide (silver chloride) sensitive to light. It was invented by William Henri Fox Talbot in the early 1800’s and by him called calotype. Later on it will be also known as talbotype.
A salted paper is auto-developing under the sun light so does not need a development chemical after exposure. The challenge sits in the making of the salted paper. It begins from measuring powder compounds in specific amounts and combining them in specific ratios. Any variation in the formulas makes a change in the look of the final print. The papers are hand-coated with more than a brush in several phases.
Well, these are the first results came out of my first experiments with this ancient photo technique. Follow me for updates with my project.
Questo è un nuovo inizio per me, poiché ho lavorato con carte fotografiche tradizionali alla gelatina d’argento per tutta la mia vita fotografica, fino ad oggi. Ora inizio una nuova esperienza con le carte salate, da me realizzate a mano. La carta salata è uno dei primissimi mezzi fotografici mai usati per registrare un’immagine per via chimica. Si basa sull’uso di cloruro di sodio e nitrato d’argento, che si combinano a formare un alogenuro d’argento, il cloruro d’argento, che è fotosensibile. Fu inventata da William Henri Fox Talbot nei primi del 1800 e da lui chiamata calotipia. Più avanti verrà chiamata anche talbotipia.
La difficoltà sta nel preparare le soluzioni per la salatura a partire dalle polveri, che vanno misurate in quantità precise. Ogni variazione nella formula porta a variazioni nel risultato finale. La carta va spennellata con le soluzioni così prodotte e diventa auto-sviluppante ad anerimento diretto, cioè si sviluppa da sola sotto la luce, senza bisogno di uno sviluppatore chimico (come è necessario fare con le carte alla gelatina d’argento tradizionali).
Questi sono i primissimi risultati di questo nuovo cammino. Seguitemi con i prossimi sviluppi di questo nuovo progetto.